Piccoli nel loro rigoglioso universo in miniatura, i bonsai sono veri alberi coltivati in vasetti. D’altronde, non sorprende scoprire l’etimologia della parola stessa: “bonsai” deriva dalle radici giapponesi “bon” e “sai”, in italiano letteralmente “piantare in un vaso”.
Le ridotte dimensioni e la singolare morfologia li elevano a decorazioni floreali ricche di unicità, fascino e spirito. Dall’arte della coltivazione giapponese allo studio della loro filosofia zen; i bonsai sono un mondo contenuto pronto a esplodere, quello della natura che lega l’uomo e lo attrae a sé per ritrovare l’armonia interiore.
Indipendentemente da forma e morfologia, i bonsai restano testimonianze di natura viva di grande impatto visivo. Sono piccoli mondi floreali traboccanti di energia; la stessa racchiusa in piante, alberi o altri arbusti di grandi dimensioni.
Bonsai: breve storia e ambienti adatti alla loro coltivazione
L’arte del bonsai nasce in Cina e si perfeziona in Giappone. La cura di queste piante e le peculiarità delle fasi di coltivazione e potatura trova terreno fertile nelle credenze orientali; in particolare nel “seishi”, seme da cui originano le loro peculiarità morfologiche e decorative.
Le singolarità dei bonsai sono difatti legate all’arte di dare una forma, ossia l’abilità di modellare la pianta attraverso la coltura e la potatura, nel pieno rispetto dei suoi rami e delle basiche esigenze di coltivazione.
Proprio come gli alberi in natura, i bonsai hanno bisogno di cura costante e devono crescere in ecosistemi compatibili con le loro caratteristiche. L’ambiente più adatto per coltivare un bonsai resta un luogo moderatamente ventilato e con una buona esposizione alla luce solare.
Per una loro fioritura sana e rigogliosa è infatti preferibile una postazione ben soleggiata per l’intera giornata. Mentre i bonsai da esterno devono respirare all’aria aperta, i bonsai da interno possono essere posizionati vicino a una finestra, in ambienti ben illuminati e distanti da fonti di calore artificiale.
I segreti per la cura del bonsai: dall’arte della coltivazione al taglio dei rami
Piccola e delicata, la pianta del bonsai richiede cura e dedizione costante per crescere in maniera sana e vigorosa: il benessere totale del piccolo arbusto risiede nella precisione con riferimento a metodi e tecniche di coltivazione e potatura.
L’ambiente ideale del bonsai è composto da un terriccio soffice di base chiamato “torba”, seguito da un terriccio ricco di ferro e sostanze minerali, “akadama”, e dall’argilla espansa: gli elementi nutritivi sono essenziali per il drenaggio dell’acqua e per equilibrare il livello di umidità del terreno.
Per mantenere in salute una pianta di bonsai è bene prestare attenzione anche al benessere di rami e foglie. È bene evidenziare che il taglio dei rami non è mai dettato dal desiderio di conservare le dimensioni contenute del bonsai.
Potare con regolarità chioma e apparato radicale dell’alberello è un’operazione vitale per la crescita sana e omogenea della pianta. L’asportazione del bonsai mira infatti allo sviluppo dei rami tardivi attraverso la recisione di quelli più rigorosi; una tecnica del tutto contrapposta alla potatura classica.
Riguardo ai metodi di innaffiatura, la frequenza dell’attività varia in base ad alcuni fattori correlati alla tipologia della pianta di bonsai, alle sue caratteristiche e al clima della sua ambientazione.
Generalmente si consiglia di innaffiare la piantina dalle due/tre volte a settimana, ma attenzione: troppa acqua danneggia gravemente la struttura radicale dell’alberello, fino a provocare il marciume, principale causa di morte della pianta.
Tipologie di bonsai da interno e curiosità sull’energia del mondo in miniatura: i 7 principi zen
In natura esistono diverse tipologie di bonsai. Le principali specie di bonsai da interno sono latifoglie sempreverdi. Tra queste si ricordano i ficus (Ficus retusa/microcarpa, F. panda), l’olmo cinese (Ulmus parviflora) e il pepe del Giappone (Zanthoxylum piperitum).
A seguire altre tipologie di piante bonsai per interni: Carissa macrocarpa, Carmona macrophylla, Sagerethia theezans, Schefflera arboricola, Murraya paniculata, i ligustri, gli agrifogli; ancora Crassula e Portulacaria.
Ogni bonsai racchiude a sé un significato e una particolare energia ed è ancora oggi un regalo molto gradito per via della sua intensa espressione spirituale. Donare un bonsai esprime un legame profondo, di amore o di amicizia: una sincera e intima connessione.
La semiotica ricca di fascino e spirito del bonsai è custodita nei suoi 7 principi zen, quali asimmetria, specchio della vita umana, semplicità, riflesso del minimalismo giapponese, austera dignità, ossia il valore dell’imperfezione, naturalezza, mistero, libertà di azione e, infine, tranquillità.
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Il bonsai è una forma d’arte che consiste nella coltivazione di alberi e arbusti in vaso, plasmati e modellati per creare un effetto di miniaturizzazione. La parola “bonsai” deriva dalle parole giapponesi “bon” (vaso) e “sai” (pianta) e la tecnica è originaria della Cina, dove veniva chiamata “penjing”, prima di diffondersi in Giappone e poi in tutto il mondo